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Capitolo tratto dalla Tesi di Luciana Baldin "Counseling e Spiritualità”
Master Counseling professionale - A.S.P.I.C.
8. CONCLUSIONI
Se dovessi rappresentare il counseling lo vedrei come un albero che
viene chiamato vita, la sua chioma counseling. I suoi rami sono quindi:
empatia, fiducia nel processo, ascolto attivo, non giudizio, il
paradosso di Rogers (accettarsi per permettere il cambiamento),
rispetto, disponibilità, congruenza, relazione, sincerità.
Il ciclo vitale dell’’albero con il processo stagionale è il percorso
personale che il counseling propone al cliente.
L’autunno con la caduta delle foglie rappresenta l’abbandonare vecchi
copioni, credenze, conflitti, modalità e dinamiche che contrastano la
serenità; vedo l’’inverno come la stagione in cui tutto si ferma e
rappresenta il nostro vuoto fertile, l’elaborazione e la meditazione;
con la primavera la natura esplode in nuovi germogli, i fiori
rappresentano la nascita di “insight”, nuovi spunti, nuova energia e
fiducia prendendo il posto di quello che si è lasciato andare: nascono
strumenti nuovi ed utili per affrontare quello che la vita offrirà; ed
infine l’estate la stagione in cui la natura offre i suoi frutti e
rappresenta la possibilità di cogliere i frutti del nostro percorso e di
vivere ciò che si è acquisito, di mettertelo in pratica, sperimentarlo e
farlo proprio.
La spiritualità la rappresenterei come la linfa vitale che scorre in
ogni fibra dell’albero e lo nutre, lo sostiene, lo rigenera; permette il
percorso naturale e accompagna l’albero nella sua evoluzione.
L’albero senza la linfa non può vivere, la linfa senza l’albero non ha
senso di esistere.
Chiudo la tesi non senza prima porgere i miei ringraziamenti alla vita
che, per quanto mi riguarda, ne ha sempre saputo più di me dandomi
sempre ciò che mi serviva.
Mi ha dato e mi ha tolto e nei momenti in cui l’ho lasciata scorrere mi
ha sempre ricompensato e l’amicizia che ne è nata mi ha regalato frutti
impagabili.
Ringrazio me stessa che con la mia resilienza sono stata in grado di
arrivare fino qui con uno sguardo dolce e dignitoso nei miei confronti.
Un ringraziamento al mio compagno Bruno che ha saputo correggere e
trascrivere coerentemente tutto quello che volevo trasferire.
Sento di ringraziare tutti quelli che ho incontrato e che, nel bene e
nel male, hanno contribuito alla mia crescita.
Benedico la mia vita
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